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EXPERTISE: Valutazione del lievito lattico Kluyveromyces marxianus fragilis B0399 ai sensi delle linee guida del Min. della Salute Dic 2005 All 1.(doc.depositato presso il Ministero della Salute).

Le linee guida del Ministero della Salute affermano la necessità di indicare e caratterizzare i microrganismi probiotici a livello di specie e ceppo. In questo expertise viene descritta la caratterizzazione del Kluyveromyces B0399.


Dott. Enrico Bottona [1], Dott. Giancarlo Parisi [2], Dott. Maurizio Zilli [3].

 

 

VALUTAZIONE DEL LIEVITO LATTICO
Kluyveromyces marxianus fragilis B0399.
(cfr Linee guida dei probiotici . Min. della Salute Dic 2005 All 1)
 
[1] Responsabile S.O. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva ULSS 5-Arzignano(VI)
[2] Direttore UOC di Medicina Interna-Osp.S.M.del Prato ULSS2 Feltre(BL)

[3] Direttore SOC di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Osp.S.M.della Misericordia-Udine[3]

 

 

1. Introduzione

 
Negli ultimi anni la letteratura scientifica ha riportato un sempre maggior numero di microrganismi considerati probiotici. Contemporaneamente ci sono sempre più frequenti segnalazioni sugli effetti benefici dell’utilizzo dei probiotici sulle funzioni immunologiche e digestive dell’uomo.
Nell’ottobre 2001 si è tenuta una riunione di esperti internazionali, sotto l’egida di FAO e WHO, al fine di valutare le evidenze scientifiche disponibili sulle proprietà, funzionalità, benefici e sicurezza dei probiotici. L’anno successivo, nell’aprile 2002, gli stessi esperti internazionali hanno stabilito in un documento i requisiti minimi necessari che definiva le caratteristiche di un probiotico ed hanno indicato le linee guida per la valutazione dello stesso.
Sulle indicazioni e suggerimenti espressi da questi due documenti il Ministero della Salute, nel dicembre 2005, ha emanato le “Linee guida di probiotici e prebiotici”.
In esse il probiotico viene definito come: “ Microrganismi vivi e vitali che conferiscono benefici alla salute dell’ospite quando consumati, in adeguate quantità, come parte di un alimento o di un integratore”.
Il Ministero della Saluta indica anche il processo per una corretta valutazione dei probiotici (allegato 1) e a questa indicazione si farà riferimento per valutare il Kluyveromyces marxianus fragilis B0399.
 

 
 

2. Identificazione Tassonomica

 
Le linee guida del Ministero della Salute affermano la necessità di indicare e caratterizzare i microrganismi probiotici a livello di specie e ceppo. Lo stesso ceppo deve poi essere depositato in una collezione internazionale.
Il lievito Kluyveromyces marxianus fragilis B0399 è stato identificato mediante procedure di isolamento, purificazione, conservazione, classificazione e identificazione basate sulle metodologie suggerite da J.P. van der Walt e D. Yarrow; l’dentificazione sistematica è stata valutata in accordo con “Manual of Systematic Bacteriology” di Lodder, Kreger van Rij e Bergey.
Le procedure di identificazione e purificazione sono state eseguite dal DBVPG (Dipartimento di Biologia Botanica – settore microbiologia applicata – dell’Università di Perugia).
Dai ceppi selezionati (Kluyveromyces fragilis), è stato isolato (tipizzazione) il ceppo che fermentava il lattosio più efficacemente, sia in condizioni di aerobiosi che in anaerobiosi e che aveva la maggiore produzione di β-galattosidasi denominato: Kluyveromyces marxianus fragilis B0399.
Tale ceppo è depositato presso BCCM-Belgium Coordinated Collections of Microrganism, Culture Collection Mycoteque de l’Université Catholique de Lovain (Belgium) con sigla B0399.
 
 

3. Caratterizzazione “funzionale” sia in vitro che nel modello animale.

 
I probiotici attualmente conosciuti possono appartenere alla categoria dei lattobacilli o dei lieviti.
Il Kluyveromyces marxianus fragilis B0399 è un lievito : cellula di tipo EUCARIOTICO, dotata di nucleo contenente il materiale genetico, immobile, asporigena.
La tipizzazione e valutazione funzionale, sia in vitro che su modelli animali, sono state studiate in numerosi trias le cui caratteristiche sono riassunte nelle tabelle dell’allegato 2.
 
3.1 Attività enzimatica
 
Il Kluyveromyces marxianus fragilis B0399 fermenta gli zuccheri con produzione di acido lattico. Esso ha elevata attività lattasica dovuta alla produzione di β-galattosidasi (per tale motivo viene chiamato anche lievito lattico). L’attività enzimatica è di tipo omofermentante, vale a dire trasforma il glucosio solo in acido lattico, mentre l’azione eterofermentante porta alla produzione anche di anidride carbonica (CO2), acido acetico ed alcol etilico. L’omofermentazione provoca quindi una minore produzione di gas e modifica più profondamente l’ambiente intestinale riducendone il pH.
L’attività omofermentante, inoltre, è vantaggiosa dal punto di vista energetico in quanto da una molecola di glucosio si ha la produzione di 2 molecole di ATP, rispetto a quella eterofermentante che produce 1 molecola di ATP soltanto.
L’effetto di questa caratteristica omofermentante è stato valutato nel test comparativo del trial n° 35.
 
 
 
3.2 Resistenza alla barriera gastrica
 
Un microrganismo probiotico deve essere in grado di resistere all’aggressione dei secreti gastrici e della bile al fine di pervenire vivo e vitale a livello intestinale.
Il Kluyveromyces marxianus fragilis B0399 è in grado di resistere allo shock gastrico. Tale capacità è stata testata in vitro (prof P. Susmel dell’Università di Udine) mediante la misurazione della capacità fermentativa prima e dopo digestione gastrointestinale. La resistenza alla digestione è risultata eccellente rispetto ad prodotti commerciali simili e rispetto al lievito di birra. (trial n° 35).
La capacità di superamento della barriera gastrica è stata accertata anche con prove in vivo su maialetti e cavalli testando la presenza di Kluyveromyces B0399 nelle feci ( Tab 23.B5 trial n° 79) e la modifica del pH nel colon (trial n°51B e n° 57)
 
3.3 Attività sul modello animale
 
Fra i mammiferi superiori, il modello animale più utilizzato ai fini della sperimentazione è quello suino (vedi dati del Regno Unito della bibliografia). Il maiale è un animale che geneticamente è vicino alla specie umana e per tale somiglianza si stanno facendo notevoli sforzi in ambito scientifico al fine di apportare quelle modifiche genetiche che permettano il suo utilizzo nello xenotrapianto (trapianto di cellule, tessuti o organi tra specie animali differenti)
Anche il tipo di alimentazione (onnivora), l’anatomia e la fisiologia dell’apparato digerente sono simili a quelli umani. E’ pertanto ipotizzabile che i risultati delle sperimentazioni alimentari condotte sui suini siano traslabili alla specie umana.
In tale ottica il Kluyveromyces marxianus fragilis B0399 è stato somministrato a maialini svezzati (prof Paolo Bosi dell’Università di Bologna – trial n° 79).
La sperimentazione ha evidenziato come il probiotico modifichi il rapporto coliformi/lattobacilli a favore di questi ultimi. E’ stato possibile, inoltre, recuperare il lievito B0399 ancora vivo e coltivabile dall’intestino degli animali sacrificati in una proporzione variabile dal 37% al 47% a seconda del dosaggio somministrato; la differenza era significativa dal punto di vista statistico rispetto ai controlli.
L’uso del probiotico nel cavallo ha acquisito popolarità negli ultimi anni come ingrediente alimentare per il controllo dei disturbi nutrizionali o dei patogeni intestinali. IL prof P. Susmel dell’Università di Udine ha valutato “Variazione del pH grande colon in cavalli dopo somministrazione di un probiotico lattico” (trial n° 57). Nell’intestino dei cavalli il lievito Kluyveromyces marxianus fragilis B0399 è stato in grado di modificare il pH del grande colon in senso acidificante. Tale variazione dopo la somministrazione del probiotico riflette una variazione della fermentazione colica.
 
 

4. Valutazione di sicurezza; determinazione antibiotico-resistenza

 
I microrganismi probiotici devono essere sicuri e, in particolare, non devono essere portatori di antibiotico resistenza acquisita e/o trasmissibile.
Essi sono generalmente riconosciuti privi di effetti collaterali e il loro uso, di lunga durata e su ampia scala, rimane la miglior prova della loro sicurezza. Non sono state riscontrate proprietà patogene o di virulenza in lattobacilli, bifidobatteri o lattococchi.
In certe condizioni alcuni ceppi di lattobacilli sono stati associati ad eventi avversi come rari casi di batteriemia. Tuttavia, anche un recente studio epidemiologico non ha evidenziato un incremento di frequenza e di incidenza di batteriemia con l’aumento del consumo dei probiotici.
Il maggiore rischio nell’uso dei probiotici riguarda la possibile comparsa di antibiotico resistenza. Come per ogni batterio, essa è presente fra alcuni batteri lattici inclusi nei microrganismi probiotici. Questa caratteristica è trasmissibile mediante trasposizione di plasmidi. Per tale motivo le linee guida del Ministero della Salute raccomandano la determinazione del profilo delle antibiotico-resistenze per ogni singolo ceppo microbico utilizzato.
La resistenza agli antibiotici del Kluyveromyces marxianus fragilis B0399 è stata valutata dal prof Ann Vaughan dell’Università di Perugia. I risultati hanno evidenziato un elevato grado di resistenza agli antibiotici testati.
Bisogna considerare, peraltro, che la resistenza del lievito lattico B0399 è dovuta alla differente organizzazione cellulare che esiste fra organismi procariotici (batteri) e quelli eucariotici (lieviti e cellule degli organismi superiori, uomo compreso).
Gli obiettivi dell’attività antibiotica sono le cellule procariotiche: in particolare peculiari strutture della cellula: il peptidoclicano della parete e gli enzimi coinvolti nella sua sintesi. Tali strutture non hanno eguali in altri tipi cellulari. Altri obiettivi degli antibiotici sono i ribosomi o enzimi, come la RNA polimerasi, presenti anche nelle cellule eucariotiche. In queste ultime, peraltro, gli enzimi sono differenti sia dal punto di vista morfologico come delle sequenze genetiche da cui sono codificati. Queste sequenze sono presenti su geni costitutivi e non sono acquisiti o portati da plasmidi o altri elementi trasportabili.
E’ necessario sottolineare che le cellule eucariotiche dei lieviti non sono coinvolte nelle infezioni fagiche. I batteriofagi sono infatti in grado di trasportare tratti di DNA da un procariote ad un altro. Può accadere che nei frammenti genetici trasferiti sono contenuti geni per l’antibiotico resistenza che quindi si diffonde nella popolazione batterica. Questo problema, peraltro, non coinvolge le cellule dei lieviti.
La antibiotico resistenza di Kluyveromyces marxianus fragilis B0399 è quindi una resistenza naturale e non acquisita (vedi approvazioni dalla Comm Europea , dal FDA (USA) e dalla CFIA (Canada).
 
 

5. Dimostrazione di una attività funzionale nell’uomo

 
Numerosi microrganismi probiotici sono utilizzati negli alimenti, generalmente derivati dal latte fermentato. Alcuni di questi sono stati studiati per il loro uso nella patologia clinica umana. I meccanismi fondamentali mediante i quali i microrganismi producono i loro effetti benefici sono rappresentati dalla modulazione (transitoria) della microflora intestinale dell’ospite e dalla capacità di interagire con il sistema immune direttamente o attraverso la microflora autoctona. Gli effetti dei probiotici nella patologia umana, confermati e consolidati con studi clinici, sono:
  • Prevenzione e/o riduzione della durata della diarrea da rotavirus o associata agli antibiotici come la riduzione dei disturbi da intolleranza al lattosio
  • Riduzione della concentrazione dei metabolici putrefattivi dell’intestino
  • Effetti benefici sulle alterazioni microbiche, infiammazione e altri disturbi in rapporto a: malattie infiammatorie del tratto gastrointestinale, infezione da Helicobacter Pylori o “overgrowth” batterico.
  • Normalizzazione del transito e della consistenza fecale in soggetti affetti da stipsi cronica o da colon irritabile.
  • Prevenzione e normalizzazione delle allergie nelle malattie atopiche dei bambini.
  • Prevenzione delle infezioni del distretto respiratorio o altre malattie come le infezioni del tratto genito-urinario.
Nello specifico molti dei disturbi in corso di sindrome dell'intestino irritabile quali gonfiore, "discomfort" addominale, diarrea, alvo alterno, sono attribuibili ad alterazioni della flora batterica intestinale. A conferma di ciò sono alcune conoscenze note da anni: una percentuale
variabile dal 7 al 31% delle enterite acute infettive cronicizza in colon irritabile; nei pazienti con IBS vi è un'aumentata escrezione di idrogeno e metano per inadeguato aumento dei processi di fermentazione; autori italiani (Barbara et al. 2004) hanno documentato uno stato icroinfiammatorio della mucosa colica riferibile ad alterazione della flora intestinale.
Alcuni studi clinici condotti con probiotici hanno evidenziato, anche se in modo non univoco, un reale vantaggio del loro utilizzo mediante un'azione di riequilibrio della flora batterica intestinale.
La maggior parte di questi effetti benefici sono stati dimostrati con trials clinici che hanno utilizzato batteri probiotici. L’unico lievito utilizzato come probiotico, fino ad ora, è stato il Saccharomices Boulardii. Esso è stato utilizzato nella prevenzione e nel trattamento di svariate forme di diarrea, tra cui quella dovuta ad infezione da Clostridium difficile. Nuove prospettive di ricerca si stanno aprendo nella terapia di mantenimento delle malattie infiammatorie croniche intestinali. IL S. Boulardii migliora anche i disturbi e la diarrea legata alla terapia eradicante per l’infezione da Helicobacter Pylori, anche se non influenza significativamente il tasso di eradicazione.
Il lievito Kluyveromyces marxianus fragilis B0399 è comparabile, dal punto di vista microbiologico, al Saccharomices Boulardii e studi sperimentali, fra cui molti approvati dalla Commissione europea e dall’FDA americana, hanno chiaramente dimostrato nell’animale   la sua attività probiotica. (vedi allegato 2).
Ciò conferma l’utilità probiotica del Kluyveromyces già nota da sempre nell’alimentazione in campo umano soprattutto come componente base del Kefir .
L’osservazione poi di alcune attività funzionali specifiche hanno dato luogo ad un crescente interesse dei consumatori e delle aziende farmaceutiche ed alimentari, per cui sono state condotte alcune sperimentazioni preliminari in vivo che ne stanno confermando l’utilità nell’ambito della patologia umana.
Il Kluyveromyces B0399 è stato impiegato nella dermatite atopica e nei 10 pazienti trattati si è avuta la normalizzazione delle Ig E totali. (trial n° 75)
In ambito gastroenterologico è stato utilizzato, in associazione a Saccharomyces cerevisiae per il suo apportatore di vitamine del gruppo B (l’attività probiotica di S. cerevisiae è trascurabile in quanto viene distrutto già a livello gastrico) a differenti dosaggi, in 45 pazienti affetti da colon irritabile. I risultati sono stati incoraggianti con miglioramento di molti dei disturbi correlati alla sindrome dell’intestino irritabile quali distensione addominale, regolarizzazione della frequenza dell’alvo e della consistenza fecale. (trial n° 16)
Questo studio, che conferma le i risultati delle prove condotte sugli animali, è da considerare preliminare e comunque apre la possibilità di intraprendere altri studi su casistiche più ampie e con disegni diversi, aventi come obiettivo la conferma ulteriore dell’utilità dell’impiego del lievito lattico Kluyveromyces marxianus fragilis B0399 nella sindrome del colon irritabile.
Aperte rimangono anche le possibilità d’impiego descritte all’inizio del paragrafo, in cui i microrganismi probiotici hanno dimostrato la loro efficacia.
 
Per quanto riguarda il dosaggio, visti i dati e le condizioni alimentari approvati dalla Commissione Europea sui maialetti, risultano a ns avviso utili e coerenti le considerazioni fatte dal dr. Paolo Valles e dalla dr.ssa A. Lugano (allegato 2 elenco prove e studi su umano) secondo cui nella dieta giornaliera di un individuo di 70-80 kg è consigliabile e sufficiente introdurre circa 10 milioni di cellule vive di Kluyveromyces B0399. 
Tale dosaggio , vista la scheda di formulazione prodotta da Valles e Lugano, corrisponde sostanzialmente anche con quello presente nel probiotico Bioval Plus utilizzato per la prova preliminare in vivo n.16 citata.
 

6. Conclusioni

 
Il Kluyveromyces marxianus fragilis B0399 è un lievito isolato da ceppi selezionati di Kluyveromyces fragilis che fermenta il lattosio più efficacemente degli altri e che ha la maggiore produzione di Beta-galattosidasi.
La sua attività enzimatica è di tipo omofermentante, cioè trasforma il glucosio soltanto in acido lattico. Ciò è vantaggioso dal punto di vista energetico in quanto da una molecola di glucosio si ha la produzione di due molecole di ATP anziché una, come avviene in quella eterofermentante.
Numerose ed accertate dalla EFSA (EC) , dal FDA (USA) e dalla CFIA (Canada) sono le verifiche della sua sicurezza e delle sue proprietà probiotiche in campo animale, soprattutto nei suinetti .
Il Kluyveromyces marxianus fragilis B0399 resiste all'aggressione dell'acidità gastrica come dimostrato in vitro e in vitro e raggiunge, vivo e vitale, l'intestino. A tale livello modifica il rapporto coliformi/lattobacilli a favore di questi ultimi. Inoltre, sempre nell'animale, modifica il pH del colon in senso acidificante riflettendo, in tal modo, una variazione della fermentazione colica. E' stato inoltre dimostrato che presenta un elevato grado di antibiotico-resistenza di tipo naturale e non acquisita, garantendo sicurezza ed assenza di effetti collaterali.
Analizzando i dati preliminari nell'uomo, il Kluyveromyces marxianus fragilis B0399 ha mostrato di normalizzare le IgE totali in un piccolo gruppo di soggetti affetti da dermatite atopica e di migliorare alcuni disturbi intestinali tipici in un altro gruppo di soggetti affetti da s. dell'intestino irritabile, quali meteorismo, alvo alterno, discomfort intestinale, diarrea.
Si può pertanto concludere che Il lievito lattico Kluyveromyces marxianus fragilis B0399 è un lievito che presenta attività probiotica e soddisfa pienamente le linee guida che il Ministero della Salute ha tracciato in termini di definizione di probiotico. Questo lievito possiede molte caratteristiche che ne fanno ipotizzare un suo uso anche in campi specifici della patologia umana, prevalentemente nella patologia dell'intestino (diarrea da Rotavirus, sindrome dell'intestino irritabile, normalizzazione del transito intestinale in soggetti con stipsi cronica). Esiste inoltre la possibilità di un suo impiego nella prevenzione e normalizzazione delle allergie nelle malattie atopiche dei bambini e nella prevenzione delle infezioni del tratto genito-urinario (cfr prova in vitro n° 96).
Addi'_ 2 ottobre 2008
 
Dott. Enrico Bottona
Responsabile S.O. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
ULSS 5-Arzignano(VI)
 
Dott.Giancarlo Parisi
Direttore UOC di Medicina Interna-Osp.S.M.del Prato
ULSS2 Feltre(BL)
 
Dott.Maurizio Zilli
Direttore SOC di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Osp.S.M.della Misericordia-Udine

 
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
 
·        FAO/WHO EXPERT CONSULTATION:” Health and Nutritional Properties of Probiotics in Food including Powder Milk with Live Lactic Acid Bacteria” Cordoba (Argentina) 2001. (http://www.who.int/foodsafety/publications/fs_management/probiotics/en/)
·        FAO/WHO EXPERT CONSULTATION:” Guidelines for the Evaluation of Probiotics in Food” London Ontario (Canada) 2002. (http://www.who.int/foodsafety/publications/fs_management/probiotics/en/)
·        AFFSA. Effets des probiotiques et prébiotiques sur la flore et l'immunité de l'homme adulte. 2005 (www.afssa.fr)
·        Ministero della Salute: Linee guida probiotici e prebiotici. Dicembre 2005 (http://www.ministerosalute.it/alimenti/nutrizione/linee)
·        Goossens D, Jonkers D, Stobberingh E, van den Bogaard A, Russel M, Stockbrügger R Probiotics in gastroenterology: indications and future perspectives. Scand J Gastroenterol Suppl. 2003;(239):15-23.
·        de Vrese M, Schrezenmeir J.
        Probiotics, prebiotics, and synbiotics.
        Adv Biochem Eng Biotechnol. 2008;111:1-66.

 

 

dossier 20.2 expertise zilli e co. allegato 1.jpg

 

 

ALLEGATO 2
Studi pertinenti in animali monogastrici
 

Trial n°
Animal
species
Matter
Authors
Institute
Place
Evaluated by
US-FDA
EC
11
Piglets
 after weaning
Auxinic effect of TURVAL SWINE on piglets after weaning
Zarabara
Allevamento Foschia
Udine – Italy
FDA
EC
12
Piglets 
pre weaning
 
Auxinic effect of TURVAL 16 SWINE on piglets during pre- weaning
Zarabara
Allevamento Foschia
Udine . Italy
FDA
EC
13
Piglets
 pre weaning
Comparison of the effect of different commercial probiotics
Orlandi
VITAMEX. company
Belgium
FDA
EC
14
Horses
Effect of TURVAL 6 on horses with intestinal disorder
 
De Logu, Chierchi
Istituto d’Incremento Ippico della Sardegna
Sassari – Italy
FDA
17
Horses
Effect of TURVAL 6 HORSE DAILY on the environment of large colon
 Lowell, Smalley
H&S Lab H & S Lab Inc.
Omaha, Nebrasca – USA
FDA
21
Horses
Effect of TURVAL 6 HORSE affected by intestinal colic: Preliminary clinical
 
Huff
Horse breeder
Las Vegas – USA
FDA
27
Dogs (Huskies)
Feeding trial with TURVAL B0399 on sled dogs (Huskies).
Khatchikian
International School of Mushing
Tarvisio (Udine) – Italy
 
51/A
Piglets
Effect of dosage of TURVAL B0399 on performance and tolerance of piglets up to 25kg.
Bosi
DIPROVAL University di Bologna
Bologna – Italy
FDA
EC
51/B
Piglets
Intestinal pH and feces
E. Coli occurrence of weaned piglet receiving TURVAL 16 SWINE
Bosi
DIPROVAL University of Bologna
Bologna – Italy
FDA
EC
57
Horses
Evaluation of Probiotic effect of Lactic Yeast Kluyveromyces fragilis B0399 in Adult Horses. Variation of large colon pH.
Susmel, Stefanon,.
Del Savio,. Boccalon
Scuderia Adrian - Cervignano   Scuderia Adrian – Perteole
Dept. of Animal Science – University of Udine
Perteole (Udine) – Italy
FDA
67
Hoses (stallions)
Sperm quality of stallion receiving alive Lactic yeast (Kluyveromyces B0399) on
Rassu , Cannas,. Cherchi,. Delogu,. Enne
1Dept. Of Animal Sci. - Unversity of Sassari
Istituto d’Incremento Ippico della Sardegna, Ozieri
Ozieri (Sassari) - Italy
FDA
71
Piglets
Performances of weaned piglets TURVAL B0399
Bosi , Bonetti
DIPROVAL - University of Bologna
GIMA SpA Feed manufacturer
Rubiera (Teramo) - Itlay
FDA
EC
79
Piglets
Effects of TURVAL B0399 in the diet of the weaned piglet .Tolerance test and effects on the intestine microorganism.
Bosi
Experimental Zootechnical Structure of University of Bologna -DIPROVAL
Bologna – Italy
FDA
EC

 


Studi utili in altri animali
 

°
 
 
 
 
 
Evaluated by US-FDA
EC
Trial n
Animal
species
Matter
Authors
Institute
Place
 
 
10
Camels
Use of lactic yeast (TURVAL B0399) in camels during weaning
 
Beretta, . Imungi, Younan
Ol Maisor Ranch
Rumuruti, Laikipia District, KENYA
FDA
 
19
Broilers
Auxinic effect of lactic yeast (TURVAL B0399) in broilers
Braikovich
Menis- Feed manufacturer
Artegna (Udine) – Italy
 
 
22
Pigeons (Racing pigeons)
Effect of TURVAL 9 PIGEON on racing pigeons
Verardi
Pigeons Experimental Center
Piverone (Torino) – Italy
 
 
23
Ostrich
Feed digestibility of feed in young ostrich receiving TURVAL B0399
Di Meo, Di Menna,
M auro
Dept of Animal Science Zootecniche and Dept. of Pathology, Prophylaxis and Inspection of Foods – Avian Pathology sector, (Univ. Federico II - Napoli)
 
Napoli – Italy
 
 
43
Dairy cow
Performances of dairy cows receiving TURVAL 4 CATTLE .
 Lui
Allevamento.GALBANI - Arrighini
Calvatone (Cremona) – Italy
FDA
 
44
Fattening Cattle
Performances of beef cattle receiving TURVAL 4 CATTLE
Lui
Allevamento Dall’Olio
Castelucchio (Mantova) – Italy
FDA
 
46
Dairy cow
Effects of TURVAL 4 CATTLE on milk production quality and quantity
 Lui
Allev.GALBANI - Arrighini
Calvatone (Cremona) – Iitaly
FDA
 
63
Camelids (Llama Alpaca)
Use of Kluyveroyces B0399 feed supplement in Llamas and Alpacas
Anderson
Department of Veterinary Clinical Science - Ohio State University - Columbus
Columbus, Ohio – USA
FDA
 
65
Dairy Caw
Milk production of cows receing two different probiotics: (S.cerevisae vs Kluyveromyces B0399.
Lui
Allev.GALBANI - Arrighini
Calvatone (Cremona) - Italy
FDA
 

 


 
 
Studi pertinenti su umani ed in vitro
 
 

Trial n
In vivo /in vitro
Matter
Authors
Institute
Place
38
Expertise
advantages of coupliing brewer‘s yeast with kluyveromyces fragilis as a human dietary supplement
Bruschi
ICGEB International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology –
 
Trieste)
35
Test in vitro
comparative experimentation in relation to the efficacy of probiotics (abstract)
 
P. Susmel
B. Stefanon 
Dept. of Animal Science - University of Udine 
Udine – Italy
16
Trial in Vivo
Trials with lactic yeast Kluyveromyces B0399 on irritable colon
Andreoli ,
Sepulcri
Dep. Gastroenterology - Hospital S. Maria della Misericordia;
Udine – Italy
75
Trial in vivo
Effects of kluyveromyces b0399 on patients with atopic dermatitis: Preliminary results
Tulli
Dept. of Dermatology, University “G. d’Annunzio”
Chieti – Italy
84
Test in vitro
resistance to antibiotics of the additive TURVAL b0399
Riul-Vaughan
Dept. of Biology Biotechnologies University of Perugia
Perugia - Italy
109B
Expertise
Daily dosage of Kluyveomyces B0399 in human diet.
Valles,
Lugano
Biotechn and Animal Nutrions Expertise
Trieste- S.Giovanni (UD) Italy
96
Test in vitro
In vitro test Kluyver B0399 vs Candida albicans
Cettolo, Riul-Cescutti
Laboratorio Specializzato di Microbiologia dell’ASA -CCIAA di Udine
 
 Udine – Italy

 

 


 

 
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